Welcome to your age
Era il 2006 e il Time pubblicava, nell’ultimo numero di quel meraviglioso (per me) anno, la copertina con il protagonista: YOU.
You are the person of the year, recitava il titolo. E sotto l’immagine di un computer: Yes You. You control the Information Age. Welcome to your world.
Quella copertina mi emozionò: qualcosa stava cambiando, anzi, era già cambiato. Non tanto in Italia, ancora, ma nel mondo anglosassone sì. Sono passati sei anni (Solo? Già? Ognuno dirà la la sua a riguardo) e quel fermento è diventato globale. Se con globale intendiamo, come spesso facciamo, il mondo industrializzato.
Per certi versi siamo tornati alla Democrazia del sapere: con un pc e una connessione veloce, puoi vedere, ascoltare, sapere, ‘scoprire’… Tutto quello che prima era statico e dava solo mostra di sé, oggi fluisce, scorre più veloce del tempo. E cambia, anche grazie al nostro contributo. Quello di ognuno di noi. Già questo di per sé, se ci fermiamo un attimo a pensarci, era inimmaginabile qualche tempo fa. E il web è ancora destinato a evolversi, verso nuove direzioni.
Questa Democrazia del sapere, però,accende un riflettore su una zona d’ombra: tutto quanto sopra vale solo se vivi nel posto giusto, dove avere un pc non è un problema, magari anche con una connessione veloce. Diverso è se sei tra i quasi 900 milioni di persone nel mondo che non ha accesso ad acqua pulita. Se questo fosse davvero il mio mondo… Se i protagonisti diventassimo noi, non solo su youtube, facebook, twitter…
This is an opportunity to build a new kind of international understanding, not politician to politician, great man to great man, but citizen to citizen, person to person. It’s a chance for people to look at a computer screen and really, genuinely wonder who’s out there looking back at them. Go on. Tell us you’re not just a little bit curious.
Un’opportunità di costruire una nuova comprensione internazionale, non da politico a politico, da grande uomo a grande uomo, ma da cittadino a cittadino, da persona a persona. E’ un’occasione, per le persone, di guardare il monitor di un computer e di chiedersi, veramente, sinceramente, chi c’è là fuori, che guarda verso di loro. Su, dicci, non sei almeno un po’ curioso?
Io sì, solo che domani, accendendo il computer, mi piacerebbe vedere qualche faccia nuova di là.
http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1570810,00.html#ixzz1nnH9zUJw